domenica 15 maggio 2011

E' iniziata l'Infiorata di Noto 2011

Una spruzzata di primavera barocca lungo la via Nicolaci, strada in leggera salita, che come ogni anno, la terza domenica di maggio, stende il suo tappeto floreale per tutta l’estensione dell’arteria dove si affacciano gli incantevoli mensoloni del palazzo dei principi di Villadorata che sorreggono sei balconi settecenteschi, cintati dalle caratteristiche e panciute grate in ferro battuto.  E lo fa puntualmente da trenta anni. La terza domenica di maggio, da quell’ormai lontano1980, anno della prima edizione, Noto celebra l’Infiorata di via Nicolaci; la festa della Primavera, stagione che profonde a piene mani i colori più naturali: i fiori. Per due intere giornate il lungo tappeto di fiori – la strada più barocca della città è lunga 122 metri e larga 7 - viene ammirato da migliaia di turisti. Una festa per Noto e per le sue meraviglie barocche. Ogni angolo della città – dal sagrato della Basilica del Santissimo Salvatore alla scalea della Cattedrale, dal chiostro del Liceo-Ginnasio “Di Rudinì”, già collegio dei Gesuiti dal Settecento alla fine dell’Ottocento, alle chiese del Carmine, Annunziata, Spirito Santo, Sant’Isidoro e Francesco di Paola - mette in mostra il “suo” bozzetto floreale, in omaggio alla Primavera. Trentadue anni, e l’Infiorata di Noto è oramai una tradizione.
L’origine di tappezzare armonicamente di fiori le vie cittadine nacque a Genzano, località in provincia di Roma, più di duecento anni fa. Era costume, già all’epoca, cospargere di fiori l’itinerario che percorreva il Corpus Domini in processione. Ancora oggi i genzanesi, il giorno che precede la festa, per dimostrare la loro devozione al Santissimo Sacramento, decorano con i fiori la centralissima via Italo Belardi che diventa un tappeto floreale. A distanza di due secoli la scuola genzanese ha lasciato i segni per le vie di tutto il mondo. Nel 1980 Noto coltiva l’idea di valorizzare le immense risorse del suo territorio. Ci vuole un’idea eclatante, qualcosa di una certa validità artistica, come l’Infiorata. Un gruppo di artisti della città laziale visita così Noto per un sopralluogo tecnico; ne ammira lo stupendo barocco, ne studia gli angoli più caratteristici ed elabora l’articolato progetto.

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